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Rapporto Draghi e competenze dei neoassunti: colmare il gap

Negli ultimi anni, uno dei temi più discussi tra i manager delle risorse umane in Italia e in Europa è la crescente difficoltà nel trovare candidati che, una volta assunti, possiedano tutte le competenze richieste per svolgere il proprio lavoro in maniera efficace.

Questa tema è stato anche messo a fuoco ed indagato anche nel recente “rapporto Draghi”, secondo il quale il 77% delle aziende nell’UE riferisce che i dipendenti appena assunti non hanno le competenze necessarie per avere un impatto immediato.

Questo dato evidenzia un problema strategico per molte organizzazioni: come assicurarsi che le persone neo-inserite possano essere produttive e inserite nel team senza eccessivi ritardi?

Perché esiste questo gap di competenze?

Proviamo a fare un passo indietro e interrogarci sui motivi di questo gap di competenze.

Il divario di skill tra le aspettative delle aziende e le capacità effettive dei neoassunti (non solo neo-laureati) è il risultato di numerosi fattori, che possiamo raccogliere in 3 aree:

  1. cambiamenti repentini nel mercato del lavoro legati all’evoluzione tecnologica: la tecnologia evolve continuamente e molte delle competenze richieste oggi, qualche anno fa non esistevano neppure.

  2. disallineamento tra formazione accademica e necessità professionali: spesso i percorsi formativi non riescono a stare al passo con le esigenze del mondo del lavoro, producendo laureati preparati sulle conoscenze teoriche, ma carenti nelle competenze pratiche e tecniche.

  3. differenze tra settori e categorie merceologiche: ogni azienda ha le proprie specificità. Un candidato che appare perfetto sulla carta può trovarsi disorientato di fronte ai processi e alle tecnologie interne utilizzate dall’azienda.

Questo scenario articolato può comportare ritardi, inefficienze e un carico aggiuntivo sui colleghi che devono formare i nuovi arrivati, allungando di fatto i tempi di produttività effettiva.

 

Onboarding: una soluzione strategica per colmare il gap di competenze

Ecco dove i programmi di onboarding strutturati entrano in gioco. Più che una semplice introduzione all’azienda, un programma di onboarding ben progettato può accelerare l’integrazione dei neoassunti e fornire loro le competenze necessarie per essere subito operativi.

Nella nostra esperienza abbiamo individuato quattro strade complementari che possono contribuire a ridurre le criticità dell’inserimento delle nuove risorse.

  1. Formazione immediata e mirata: un programma di onboarding personalizzato consente di offrire ai neoassunti una formazione pratica e specifica sulle tecnologie, i processi e le competenze chiave che saranno essenziali per il loro lavoro quotidiano. In questo modo si superano i limiti della formazione accademica, focalizzandosi su ciò che realmente serve all’azienda, arricchendo il percorso con approfondimenti e dettagli legati alla specificità dell’organizzazione.
  2. Allineamento con la cultura aziendale: oltre alle competenze tecniche, è altrettanto importante che i nuovi dipendenti comprendano la cultura organizzativa, i valori e le dinamiche interne. Questo aiuta a creare un senso di appartenenza e a migliorare il coinvolgimento e la comunicazione interna, riducendo così il rischio di turnover.
  3. Mentorship e supporto continuo: un buon processo di onboarding non deve terminare dopo le prime settimane. Implementare sistemi di mentorship o formazione continua permette ai neoassunti di crescere e affinare costantemente le loro competenze, aumentando la loro fiducia e la capacità di contribuire all’organizzazione.
  4. Feedback continuo per migliorare: i programmi di onboarding possono (ma forse, meglio: dovrebbero) essere arricchiti con momenti strutturati e pianificati di feedback reciproco. Da un lato, i nuovi assunti possono evidenziare le aree in cui necessitano ulteriore supporto; dall’altro, l’azienda può monitorare l’efficacia del processo di integrazione e apportare miglioramenti continui.

I vantaggi di un onboarding efficace

Investire nella progettazione e messa a terra di un programma di onboarding efficace ha ricadute strategiche significative che possono creare un vantaggio competitivo per l’organizzazione.

✅ Riduzione del tempo di inattività: i nuovi assunti riescono ad incidere nelle attività che sono chiamati a svolgere più rapidamente, riducendo i tempi di apprendimento e aumentando l’efficienza operativa.

✅ Aumento della retention: i dipendenti inseriti in un processo di onboarding di qualità hanno maggiori probabilità di sentirsi supportati e coinvolti, il che contribuisce a ridurre il turnover.

✅ Costruzione di competenze interne: l’onboarding ben strutturato aiuta a formare competenze specifiche per l’azienda, contribuendo a creare un capitale umano interno più competente e resiliente.

✅ Maggiore competitività: in un mercato dove i talenti sono sempre più richiesti e contesi tra le organizzazioni, un’azienda che riesce a integrare rapidamente e con successo i nuovi assunti può guadagnare un vantaggio competitivo significativo rispetto ai propri concorrenti.

Pronto a colmare il gap? Creiamo insieme un programma di onboarding su misura

Se anche la tua organizzazione riscontra difficoltà nel trovare candidati con le giuste competenze, la soluzione potrebbe essere a portata di mano. Un programma di onboarding su misura può fare la differenza nel trasformare i neoassunti in risorse pronte e produttive in tempi brevi.
Contattaci oggi per scoprire come possiamo sviluppare insieme un percorso personalizzato che risponda esattamente alle esigenze della tua organizzazione.

Insieme possiamo colmare il gap di competenze e creare un team solido, motivato e competente.R

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