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Quattro generazioni, un’unica squadra al lavoro

Da qualche anno, con l’allungarsi dell’età lavorativa, assistiamo sempre più spesso alla coesistenza di quattro (talvolta cinque!) generazioni differenti nello stesso contesto professionale. 

Dai veterani della Silent Generation, ormai quasi in uscita dal mondo del lavoro, fino ai giovani Gen Z, ogni gruppo porta con sé la propria ricchezza di esperienze e prospettive, accompagnata in parallelo da stili di apprendimento unici. 
In questo contesto, la sfida per le aziende diventa quella di creare un ambiente inclusivo e dinamico, che favorisca la crescita e l’apprendimento di tutte le generazioni coinvolte.

Comprendere le quattro generazioni al lavoro (e non solo)

Per comprendere appieno le dinamiche dell’ambiente lavorativo multigenerazionale, è fondamentale esaminare le caratteristiche distintive di ciascuna generazione, caratteristiche che proviamo a riassumere per sommi capi.

Iniziamo il nostro excursus dalla Silent Generation, ossia da coloro che sono nati tra il 1928 e il 1945: si tratta di persone caratterizzate da un forte senso del dovere e della disciplina, maturato anche per il contesto educativo e culturale in cui si erano formate.
Pur ormai in uscita dal mondo del lavoro attivo, spesso le aziende e le organizzazioni in cui operiamo sono state create e plasmate da appartenenti a questo segmento e, per questa ragione, risentono parzialmente di questa impostazione.

La generazione successiva, i cosiddetti Baby Boomers (nati tra il 1946 e il 1964) è nota per l’impegno e la dedizione al lavoro, sicuramente stimolata dal contesto storico del Dopoguerra e dalle necessità di un mondo all’epoca letteralmente da ricostruire.

La Generation X (dicitura che raccoglie i nati tra il 1965 e il 1980) si distingue per la sua indipendenza e la sua capacità di adattamento, mentre i Millennials (categoria che aggrega i nati tra il 1981 e il 1996) sono caratterizzati dalla loro inclinazione alla tecnologia e alla ricerca di un significato nel lavoro

Infine, la cosiddetta Gen Z, che raccoglie quanti sono nati dopo il 1997 e che rappresenta l’ultima generazione entrate nel mondo del lavoro,  è nativa digitale e porta freschezza e innovazione sul luogo di lavoro.

Generazioni a confronto

Infografica di Intribetrend

Le sfide dell’integrazione generazionale

Nonostante i numerosi vantaggi derivanti dalla diversità generazionale, l’integrazione delle diverse prospettive e stili di lavoro può presentare altrettante sfide.

Il primo punto di attenzione riguarda la comunicazione reciproca: le differenze di stili comunicativi e di approccio al lavoro, legati anche a sistemi valoriali diversi, possono portare a fraintendimenti e conflitti tra le generazioni
Inoltre, gli stereotipi legati all’età possono ostacolare il pieno sfruttamento del potenziale di ciascun individuo all’interno dell’organizzazione. È necessario quindi lavorare sulla creazione di un ambiente inclusivo.

Per superare questa sfida, le organizzazioni devono concentrarsi sulla promozione del rispetto reciproco e della comprensione delle differenze generazionali. 

Per questo motivo i programmi di mentoring bidirezionale e di team building possono favorire la collaborazione intergenerazionale, permettendo ai lavoratori di condividere le proprie esperienze e conoscenze.

Inoltre, è importante sensibilizzare le persone sul valore della diversità e dell’inclusione, incoraggiandoli a lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni.

 

Approcci per un apprendimento intergenerazionale

Spostando il focus sui processi di formazione, per sfruttare appieno il potenziale delle diverse generazioni, le aziende possono implementare approcci di apprendimento attenti al tema della diversità intergenerazionale.
Piattaforme digitali e tecnologie innovative, magari creando knowledge base condivise, possono essere utilizzate per facilitare lo scambio di conoscenze e competenze tra i dipendenti di diverse età.

Inoltre, la progettazione di sessioni di formazione e workshop dovrebbe tenere conto dei diversi stili di apprendimento per favorire l’acquisizione di nuove competenze e la crescita professionale di tutti.

Ogni generazione infatti ha i propri stili di apprendimento che possono essere influenzati da una serie di fattori, tra cui le esperienze di vita, l’ambiente culturale e tecnologico in cui sono cresciuti.
Proviamo a fornire una panoramica generale dei diversi stili di apprendimento delle singole generazioni:

  • Baby Boomers: sono spesso motivati dall’apprendimento che porta a un progresso professionale e personale. Preferiscono l’apprendimento collaborativo, come il lavoro di gruppo e i programmi di mentoring, che permettono loro di scambiare conoscenze e esperienze con i colleghi.
  • Generation X: è nota per la sua indipendenza e il desiderio di apprendere in modo autonomo. Possono preferire l’apprendimento flessibile e su richiesta, come corsi online o risorse digitali, che permettono loro di gestire il proprio tempo e ritmo di apprendimento.
  • Millennials: sono cresciuti nell’era digitale e tendono ad essere orientati verso l’apprendimento attraverso la tecnologia. Preferiscono l’apprendimento interattivo e multimediale, come video tutorial, podcast e piattaforme di e-learning, specialmente quelli che offrono un’esperienza coinvolgente e personalizzata.
  • Generation Z: sono nati e cresciuti nell’era digitale, e quindi sono estremamente abili nell’utilizzo della tecnologia per l’apprendimento. Tendono ad essere orientati verso l’apprendimento pratico e esperienziale, preferendo attività che offrono un’esperienza pratica e tangibile, come progetti pratici e simulazioni.
 

È importante notare che queste sono generalizzazioni e che ci possono essere eccezioni all’interno di ciascuna generazione. Inoltre, molti individui possono adottare una combinazione di diversi stili di apprendimento in base alla situazione e al contesto specifici.

Per queste ragioni, occorre essere consapevoli che gli stili di apprendimento oggi sono profondamenti diversi e quello che funziona per una generazione, magari è meno efficace per un’altra. Questo tema necessita un instructional design che tenga conto della popolazione aziendale e che preveda forme di apprendimento miste, una sorta di multicanalità della formazione.

Benefici dell’integrazione generazionale

È importante sottolineare quanto dall’altra parte l’integrazione generazionale può portare con sé numerosi benefici per le organizzazioni. Lo scambio di conoscenze e prospettive tra le diverse generazioni favorisce la creatività e l’innovazione, stimolando la crescita e la competitività dell’azienda. 

Inoltre, la promozione di un ambiente di lavoro inclusivo contribuisce a rafforzare la cultura aziendale e l’identità di squadra, aumentando il coinvolgimento e la soddisfazione dei dipendenti.

In conclusione, l’integrazione e la collaborazione tra le diverse generazioni sono fondamentali per il successo delle organizzazioni di oggi. Attraverso il rispetto reciproco, la comprensione e la promozione di un ambiente inclusivo, le cinque generazioni possono non solo coesistere, ma anche crescere e apprendere insieme, contribuendo alla prosperità e alla vitalità del luogo di lavoro del futuro.

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