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Nuove strategie per la formazione obbligatoria e la compliance

L’innovazione degli ultimi anni ha cambiato tutto…

Negli ultimi quindici anni, la tecnologia ha cambiato profondamente lo scenario della formazione aziendale.
Oggi l’Intelligenza Artificiale supporta le piattaforme di apprendimento nella proposizione di contenuti, grazie ad approfondite analisi di “big data” e a strumenti di tracciamento dell’apprendimento anche informale. Inoltre, sono radicalmente mutate le abitudini di consultazione dei contenuti, legate ai dispositivi mobili e alla preponderanza dell’uso dei video.

Questi cambiamenti hanno inciso anche nel modo in cui funziona il rispetto della compliance in un’organizzazione. 

…tranne la formazione obbligatoria per la compliance!

Tuttavia, pur in questo scenario, la formazione sulla compliance rimane una delle eccezioni: non c’è alcuna differenza significativa tra l’e-learning sulla compliance utilizzato oggi e quello proposto dieci anni fa.

A distanza di anni, la formazione obbligatoria (su norme, codici di condotta, procedure amministrative…) rimane quasi sempre la più temuta di tutte le sessioni di formazione che i dipendenti “subiscono” in un’organizzazione.

Secondo alcune ricerche, tra cui il rapporto ATD 2018 State of the Industry, la formazione obbligatoria e sulla compliance costituisce il 12% delle sessioni di formazione di un’organizzazione, erogate perlopiù tramite e-learning e mobile learning.

D’altra parte, nella maggior parte dei casi, questo tipo di formazione viene progettata e realizzata con un budget ridotto rispetto alla formazione sullo sviluppo delle competenze tecniche e manageriali.
Spesso, la formazione obbligatoria non è considerata altro che un segno di spunta in una casella di controllo. In uno scenario del genere, come può la formazione sulla compliance passare dall’essere una formazione obbligatoria subita passivamente al diventare una formazione più coinvolgente e davvero efficace?

Di fronte alla domanda: “Perchè dovrei seguire questo corso obbligatorio?” spesso sono trovate mille giustificazioni: “Interrompe le mie attività importanti” – “…è davvero noiosa…” – “Stessa solfa dell’anno scorso…”.
Sono tutte osservazioni che possiamo comprendere, ma la compliance è davvero un “modo di pensare nuovo” che dobbiamo acquisire, consapevoli che il suo rispetto incide e migliora tutti i processi dell’azienda.

Schema delle fonti della Compliance

Qualche strategia per migliorare efficacia e retention

Proviamo allora a formulare alcune proposte per rendere finalmente la formazione obbligatoria sulla compliance più coinvolgente, in grado di assicurare efficacia e migliorare la retention dei contenuti.

1. Progetta e realizza spezzoni di contenuto di dimensioni ridotte

L’erogazione di contenuti disponibili tramite app mobili e altre piattaforme di elearning sotto forma di microlearning rende la formazione più accessibile e immediata per lo studente.
Inoltre, il microlearning si differenzia da un percorso elearning standard di 30 minuti e consente un approccio più mirato. 

Proprio per la durata ridotta, l’apprendimento mirato può essere verificato alla fine di ogni pillola per testare la comprensione del partecipante. Se lo studente non supera il test, può essere indirizzato al materiale di ripasso o rivedere la pillola iniziale, aumentando quindi l’efficacia dell’apprendimento.

2. Cerca un commitment profondo

La formazione sulla compliance non andrà avanti senza l’approvazione del top management e dei dirigenti. Occorre per questo avere il consenso della leadership, condizione indispensabile per poter sperare di aumentare il coinvolgimento dei partecipanti. 
I principi della compliance diventano più compresi e radicati nei partecipanti solo se vedono che la formazione è approvata e seguita con coerenza dai loro manager.

3. Cala le situazioni il più possibile nel tuo contesto reale

Possiamo offrire contenuti in molte forme interessanti, ma se non sono pertinenti e coinvolgenti, perderemo la maggior parte del nostro pubblico dopo pochi istanti. Quando progettiamo la formazione sulla compliance, dobbiamo renderla “emotiva” e anche personale, fornendo casi concreti di conseguenze negative reali, per favorire al massimo la memorizzazione.

Ad esempio sono molto efficaci video e interviste ai dipendenti, girati nella vita quotidiana dell’organizzazioni, nei quali si parli delle loro esperienze in materia di conformità e sicurezza. Questo approccio aiuterà i partecipanti a capire perché la formazione sulla conformità è importante.

4. Non rendere la vita troppo facile ai partecipanti!

Nel caso della formazione sulla compliance, la maggior parte dei test di fine corso sono ripetitivi e troppo facili per chi li affronta. I test e le relative valutazioni dovrebbero evolvere dalla semplice verifica su informazioni all’applicazione concreta in determinate situazioni.
Un modo per raggiungere questo obiettivo è creare valutazioni basate su scenari. Ad esempio, l’uso di scenari ramificati per creare dilemmi simili a situazioni della vita reale metterà lo studente al centro dell’azione e renderà il corso più stimolante e coinvolgente.
Un’altra possibilità è di inserire un test iniziale per identificare gli argomenti in cui lo studente ha bisogno di una correzione o di una formazione rafforzata.

Conclusioni

Questi sono solo alcuni spunti su come soddisfare i requisiti di compliance e affrontare politiche e procedure in modo da coinvolgere i partecipanti. La formazione sulla conformità può essere coinvolgente quando iniziamo a fornire contenuti personalizzati, facilmente utilizzabili e pertinenti che attirino i partecipanti.

Durante la progettazione della formazione obbligatoria, dobbiamo ricordarci ancora di più che lo studente è lo stakeholder principale e cercare, conseguentemente, modi per rendere l’esperienza formativa online il più coinvolgente possibile.

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