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Esperienze di trAIning: come l’AI può supportare positivamente la formazione

Parlare oggi di Intelligenza Artificiale ha il sapore mainstream di ciò che si deve conoscere per essere “à la page” e non lasciarsi superare dagli eventi: ma come l’AI può rendere la formazione aziendale più efficiente, accessibile e personalizzata, migliorando l’apprendimento e valorizzando il contributo umano?
Per chi si occupa di formazione, ha un’estrema rilevanza riflettere sulle reali potenzialità della GenAI, a supporto di un processo di apprendimento efficace e stabile. 

Provo a spiegarmi meglio con un esempio. 

Siamo nel 2003: le Torri Gemelle da poco sono scomparse dallo skyline di New York, mentre l’immagine della statua di Saddam divelta dal suo piedistallo fa il giro del mondo.
Io sono al telefono con un cliente, HR manager di un grande gruppo industriale metalmeccanico, quando all’improvviso propone un’idea, apparentemente semplice: 

– “Perché, invece del solito role playing, non rinforziamo le competenze soft del nostro personale di front office con una serie di brevi video a scenario variabile (tipo Sliding Doors per intenderci), che li portino a considerare le diverse conseguenze che derivano dalle loro decisioni?” 

– “Certo, bella idea” rispondo subito: “Lasciami qualche giorno per pensare e stimare un costo ragionevole.”

E qui comincia il calvario.

Occorre un copy che, intervistando un esperto aziendale, stenda lo sceneggiatura e, aiutato da un videomaker o da un instructional designer, lo trasformi in storyboard

Ci vuole una troupe, con attrezzature di ripresa abbastanza sofisticate da garantire un risultato professionale; tecnici del suono e delle luci per le riprese guidate da un regista; 5 attori per una giornata di shooting e una di doppiaggio in post produzione; la location va individuata in un’ala degli uffici da chiudere temporaneamente, dopo le opportune verifica da parte della security aziendale; un team di montaggio deve poi produrre l’output finale, che va tradotto in 3 lingue da interpreti certificati, mentre un grafico disegna la copertina del Cd-Rom [NdA: momento lacrimuccia per i più nostalgici…] per la presentazione finale al cliente, che si terrà in una sala gremita da almeno 10 persone. 

Il costo dell’operazione denominata “Brevi video” è facilmente intuibile, e non è proprio irrilevante.

Facciamo ora un salto in avanti e torniamo al 2024: “Quanto ci vuole per trasformare i nostri materiali formativi in video pillole a scenario variabile (…bla bla bla…)? Abbiamo solo un vecchio Powerpoint di partenza.”

 

È stato sufficiente registrare una riunione con un docente che simula la sua presentazione, per:

  • ottenere una trascrizione testuale (applicazione AI #1),
  • aggiustarla con un motore semantico (applicazione AI #2),
  • inserirla in un percorso didattico a scenario variabile (applicazione AI #3)
  • trasformarla in video impersonato da attori-avatar (applicazione AI #4), ambientato in una replica virtuale dell’azienda (applicazione AI #5),
  • tradurlo nelle 3 lingue necessarie con tanto di accento locale (applicazione AI #6)
  • inserirlo su reel e post sui social ad utenti interessati (applicazione AI #7)
  • revisionarlo e migliorarlo in funzione dei feedback degli utenti (applicazione AI #8).
A video-avatar in a virtual learning environment, graphical style. The scene includes a digital classroom with desks and chairs, a large screen display

 

Il costo dell’operazione “video trAIning” è altrettanto facilmente intuibile: a voi il calcolo ed il confronto con il modello precedente.

Ma, mi direte, in tutto questo il fattore umano dov’è? E il valore della conoscenza e della relazione interpersonale?
Beh, anzitutto, tutte le sopracitate applicazioni AI richiedono uno o più progettisti assolutamente umani, in grado di utilizzare le tecnologie cum grano salis, di distinguere e risolvere le allucinazioni e di migliorare la qualità iniziale dei primi output ottenuti.

È fondamentale, in questo senso, comprendere come il vero potenziale dell’AI risiede nella sua capacità di amplificare e potenziare il contributo umano e che quindi lintelligenza artificiale non sia qui per sminuire il valore della conoscenza e della relazione interpersonale.

In un mondo dove la tecnologia avanza rapidamente, il valore della creatività, dell’empatia e dell’interazione umana rimane insostituibile, e l’AI serve come catalizzatore per valorizzare queste qualità.

In sintesi, l’intelligenza artificiale offre strumenti potenti per trasformare la formazione aziendale, rendendola più efficiente, accessibile e personalizzata.

Se vuoi approfondire come l’AI può rivoluzionare la formazione nella tua azienda, esploriamo insieme le frontiere degli strumenti e delle tecnologie che aiutano a rendere l’apprendimento più efficiente e soprattutto efficace.

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