La cybersicurezza non è solo una questione tecnologica, ma un elemento cruciale che intreccia comportamenti e cultura aziendale, rendendo indispensabile un approccio integrato per proteggere le organizzazioni.
Partiamo da un assunto generale: ogni sistema, per quanto complesso, è costituito da persone. Per questo, inevitabilmente, nella nostra fallibilità risiede anche la fallibilità del sistema stesso. Ogni errore umano è potenziale “buco” all’interno di mondi digitali solo apparentemente perfetti.
Osservare e modificare i nostri comportamenti, attraverso la formazione e un processo guidato di cambiamento, riduce il numero di errori e migliora quindi le prestazioni del sistema.
Quando si parla di cybersicurezza, non possiamo limitarci a interventi tecnici isolati o all’adozione di soluzioni software avanzate. Il vero punto di svolta è un approccio sistemico che penetri in ogni angolo dell’organizzazione, intrecciandosi con la cultura aziendale e l’agire dei nostri comportamenti. Occorre pensare non solo alle macchine, ma alle nostre menti.
La cybersicurezza come pilastro culturale
La cybersicurezza non appartiene, anzi non deve appartenere, esclusivamente ai reparti IT. È una responsabilità condivisa che deve essere abbracciata da ogni dipendente, dal manager che traccia strategie, all’operatore che monitora una semplice interfaccia. Ogni azione conta. Un clic sbagliato, una password debole, un dispositivo lasciato incustodito: questi piccoli gesti quotidiani possono aprire porte a minacce enormi.
Per creare un’azienda resiliente, dobbiamo infondere la cybersicurezza nella fibra stessa dell’organizzazione. Serve un cambiamento culturale, un mutamento delle abitudini e delle convinzioni che influenzano il comportamento quotidiano.
Smart working, Remote working e cybersicurezza borderless
Lo smart working, l’hot desking e il desk sharing hanno cancellato i confini tradizionali dell’ufficio. Le aziende stanno diventando entità con confini fisici meno distinti, ma questo cambiamento ha anche introdotto vulnerabilità e fragilità senza precedenti. I dati aziendali sono ovunque, esposti a minacce che non riposano mai.
In questo contesto, responsabilizzare le persone è cruciale. Ognuno di noi deve diventare un guardiano della sicurezza. Ma come fare a cambiare comportamenti radicati? Come si convincono le persone che ogni piccolo gesto – dalla scelta di una password all’attenzione verso una rete Wi-Fi pubblica – può fare la differenza?
Il rapporto annuale 2023 sui Data Breach di Verizon ha evidenziato che il 74% delle violazioni informatiche “implica un comportamento umano“, nella sua accezione più estesa.
Cyber Sicuri per Mestiere®: un cambiamento profondo
Cyber Sicuri per Mestiere® è più di un programma di formazione: è un viaggio, un percorso che trasforma il modo in cui i dipendenti percepiscono la cybersicurezza. Il cuore del programma è la metodologia Behavior-Based Safety (BBS), che si concentra sull’osservazione e il miglioramento dei comportamenti umani, seguendo i principi individuati della psicologia comportamentista.
Phishing, password deboli, dati esposti: sono queste le crepe attraverso cui le minacce si insinuano. Con Cyber Sicuri per Mestiere®, non ci limitiamo a insegnare norme e procedure, ma interveniamo sui comportamenti concreti. Il programma offre feedback immediati e rinforzi positivi per consolidare le buone pratiche.
La BBS nella cybersicurezza: dalla teoria alla pratica
La Behavior-Based Safety (BBS) nasce per prevenire incidenti nei contesti industriali, ma il suo potenziale va ben oltre. Applicata alla cybersicurezza, questa metodologia diventa un alleato potente per ridurre i rischi legati agli errori umani.
Come funziona? Azioni concrete per la sicurezza
- Monitoraggio continuo dei comportamenti: ogni volta che un dipendente tenta di accedere a un sito non sicuro o utilizza una password inappropriata, il sistema interviene con un feedback immediato.
- Formazione pratica: non si tratta solo di lezioni teoriche. Simulazioni di attacchi e quiz di phishing mettono i dipendenti alla prova, insegnando loro a riconoscere le minacce in tempo reale.
- Feedback costruttivi: ogni errore può e deve diventare un’opportunità di apprendimento. I lavoratori ricevono indicazioni precise su come migliorare, rinforzando i comportamenti corretti.
“Il cambiamento comportamentale non avviene per caso.
Servono pratica, consapevolezza e supporto continuo.”
Un programma di formazione multilivello
Per avere un impatto significativo e misurabile, questo processo di cambiamento deve coinvolgere ogni livello dell’organizzazione.
- Dirigenti: la leadership deve essere il motore del cambiamento. Workshop specifici insegnano loro come integrare la cybersicurezza nelle strategie aziendali e nella comunicazione interna.
Un manager informato è un faro che guida l’intera organizzazione verso la sicurezza. - Middle manager e team leader: questi ruoli intermedi fungono da ambasciatori della sicurezza. Possono aiutare a monitorare i comportamenti e promuovere discussioni aperte sui rischi e le best practice.
- Operatori e staff tecnico: la formazione pratica e le simulazioni aiutano a consolidare le competenze tecniche e le buone abitudini.
Monitoraggio e miglioramento continuo
Un programma di cybersicurezza non può essere statico. Cyber Sicuri per Mestiere® prevede analisi periodiche per monitorare incidenti e situazione critiche. I dati raccolti permettono di individuare punti deboli e affinare costantemente il programma. Anche la condivisione dei risultati e la trasparenza sono fondamentali. Comunicare in modo esplicito e diretto a tutti i livelli i progressi raggiunti rafforza l’impegno di ciascuno e alimenta un ciclo virtuoso di miglioramento.
Una difesa fatta di Persone
La cybersicurezza è una battaglia che si combatte ogni giorno, ma le armi più potenti non sono firewall e antivirus.
Sono le persone, consapevoli e preparate. Investire nella formazione comportamentale significa costruire una prima linea di difesa solida, una rete di protezione che non lascia spazio agli errori. Significa aumentare la cybersicurezza attraverso i comportamenti e una nuova cultura aziendale.
Mutuando una famosa metafora, pensiamo alla sicurezza come a un viaggio, non a una destinazione finale.
È il momento di intraprendere questo viaggio insieme, per proteggere non solo i dati, ma il cuore stesso dell’organizzazione.