Le discipline STEM nei contesti professionali
Sono ormai diventate il fulcro di ogni strategia formativa moderna, tanto che spesso vengono – erroneamente – associate esclusivamente al mondo dell’istruzione, dalla scuola primaria fino alla ricerca accademica. Parliamo delle discipline STEM, acronimo di Science, Technology, Engineering, Mathematics, un insieme di ambiti di studio e competenze focalizzati sull’applicazione pratica del pensiero scientifico, analitico e tecnico.
Questi settori si distinguono per il loro approccio alla risoluzione dei problemi attraverso metodi rigorosi, sperimentali e spesso interdisciplinari.
Le discipline STEM, quindi, abbracciano un’ampia gamma di competenze, dalla programmazione informatica alla robotica, dall’ingegneria civile alle biotecnologie, fino all’analisi dei Big Data e all’Intelligenza Artificiale.
Ecco perché tali discipline vanno ben oltre il solo ambito “scolastico”, entrando di diritto – e anche prepotentemente – nei contesti professionali e aziendali, dove rappresentano una leva strategica per affrontare le sfide del mondo contemporaneo, dominato dalle tecnologie digitali e da mercati in costante evoluzione.
Forniscono gli strumenti per risolvere problemi complessi, innovare e creare valore, contribuendo sia alla crescita individuale dei dipendenti, sia al successo dell’organizzazione.
Ed è proprio questa integrazione tra competenze STEM e obiettivi aziendali a diventare di fondamentale importanza nei contesti lavorativi di oggi, dove la capacità di innovare, ottimizzare e adattarsi rapidamente ai cambiamenti è la chiave della competitività.
Tanti approcci e obiettivi chiari
Proprio considerando come l’innovazione sia sempre più il fulcro di ogni competitività, si può facilmente capire come le competenze STEM permettano alle aziende di sviluppare soluzioni innovative che migliorano prodotti, servizi e, soprattutto, processi.
Per fare un semplice esempio, si pensi a un team di ingegneri che deve progettare un nuovo processo produttivo automatizzato, in grado di ridurre tempi e costi, aumentando nel contempo la qualità del prodotto. Oppure a una squadra di data analyst chiamata a identificare trend di mercato, per consentire all’azienda di rispondere rapidamente ai cambiamenti nelle scelte dei consumatori. E sono solo alcuni dei numerosi ambiti nei quali una solida competenza nelle discipline STEM può risultare utile e favorire il perseguimento degli obiettivi aziendali.
D’altronde, viviamo in un’epoca in cui il volume di dati prodotti, in ogni contesto, è diventato straordinario. Straordinario nella doppia veste di enorme e di prodigioso. In questo senso, le competenze STEM aiutano le aziende a trasformare questi dati grezzi in intuizioni strategiche, utili per indirizzare le scelte e seguire le strade più efficaci per raggiungere obiettivi strategici per la propria crescita.
Anche qui, un esempio può valere più di molte spiegazioni: prendiamo il caso di un’azienda retail, che potrebbe decidere di usare algoritmi di Machine Learning per ottimizzare le scorte, riducendo sprechi e massimizzando la soddisfazione del cliente.
È così che la capacità di interpretare e applicare grandi quantità di dati non solo migliora l’efficienza, ma favorisce decisioni basate su elementi concreti.
Un altro ambito da non sottovalutare riguarda l’efficienza operativa e la sostenibilità. Conoscenze ingegneristiche e tecnologiche avanzate, infatti, permettono di ottimizzare processi, ridurre sprechi e migliorare la sostenibilità.
Un’azienda manifatturiera, per esempio, potrebbe adottare materiali avanzati e tecnologie verdi nei propri processi produttivi, riducendo l’impatto ambientale senza compromettere la redditività. Questo approccio risulta particolarmente rilevante in un contesto dove i consumatori e le normative premiano sempre più le aziende sostenibili.
STEM e crescita aziendale: una sinergia vincente
È in quest’ottica che lo sviluppo delle competenze STEM diventa strategico all’interno della formazione aziendale, tanto che sono molte le società che hanno già adottato strategie mirate. Si pensi, per esempio, ad alcune grandi aziende tecnologiche come IBM o Siemens, che hanno implementato programmi di formazione interna per i propri dipendenti, dove le competenze STEM sono il fulcro di veri e propri corsi, rivolti ai dipendenti, che non solo coprono argomenti tecnici avanzati come la robotica o l’Intelligenza Artificiale, ma sono anche in grado di rafforzare la cultura aziendale, un fattore di non poco conto.
In questo modo, i dipendenti possono apprendere in modo modulare e applicare subito le nuove competenze, aumentando la produttività e la motivazione.
La formazione nelle discipline STEM è inoltre in grado di attivare quelle competenze trasversali, legate alle soft skills, che sono il vero motore della competitività e dell’innovazione.
Sfruttare queste competenze per ampliare le prospettive del singolo e stimolare un approccio analitico, può diventare quindi il grimaldello per affrontare sempre nuove sfide.
Anche l’adattabilità al cambiamento è uno dei fattori che deve guidare la formazione interna delle aziende. Le trasformazioni digitali e l’automazione richiedono infatti un aggiornamento continuo delle competenze, e in questo senso la formazione STEM permette alle aziende di preparare il proprio personale per ruoli futuri, riducendo i rischi di obsolescenza delle competenze.
Strategie e modalità
Come si può mettere in atto una formazione delle competenze STEM?
Ci sono diversi aspetti da tenere presente e differenti modalità da sfruttare.
🧓Mentoring e reverse mentoring
Spesso possono essere i giovani, più esperti nelle nuove tecnologie, a formare i colleghi senior su tali innovazioni, e contemporaneamente ricevono dai loro mentor esperti nozioni su strategie e gestione.
Questo scambio reciproco crea un ambiente di apprendimento dinamico che abbatte le barriere generazionali.
🔄 Aggiornamento continuo
Le discipline STEM sono in costante evoluzione. Sono ormai diverse le piattaforme e le società di consulenza che offrono alle aziende corsi di aggiornamento sulle tecnologie emergenti, garantendo una forza lavoro preparata per affrontare le sfide di domani.
🧑🏫 Academy aziendali
All’interno delle academy, iniziative sempre più presenti e utili nel contesto formativo aziendale, si possono progettare programmi specifici legati alle STEM per l’upskilling e il reskilling, con i quali formare il personale per nuove competenze tecniche e rispondere così alle esigenze del mercato.
Questi piani possono magari prevedere percorsi personalizzati adattabili ai bisogni di ciascuno, con attenzione speciale alle donne, che spesso abbandonano le carriere STEM a causa di ostacoli strutturali e stereotipi.
Un’altra chiave progettuale significativa riguarda la realizzazione di percorsi formativi di gruppo, magari tra settori diversi, in modo da favorire lo scambio e la crescita professionale.
🏫 Collaborazioni con realtà accademiche
Creare partnership con le università è utile tanto a orientare le nuove generazioni verso il mercato del lavoro, quanto a stimolare le aziende e il loro personale a un proficuo confronto con il mondo della ricerca e dell’innovazione.
Le collaborazioni con il mondo accademico possono orientarsi sia nello sviluppo di progetti comuni, dove l’azienda vede un beneficio diretto in termini di innovazione nei processi e nei metodi organizzativi, sia riuscendo ad assorbire le competenze più direttamente STEM da parte del proprio personale.
Insomma, investire nella formazione sulle discipline STEM, anche come fulcro per la parità di genere e l’inclusività, lo sviluppo delle competenze trasversali e degli approcci analitici, non è solo una strategia capace di apportare benefici economici diretti, nel breve e medio termine, ma anche una scelta metodologica improntata alle sfide del presente e del futuro.
Orientarsi nell’offerta formativa in questo ambito è il primo passo per compiere scelte adeguate ai target che si intendono perseguire. Per questo è necessario effettuare una prima analisi dei bisogni e degli obiettivi della propria specifica realtà, per passare poi alla progettazione, insieme a professionisti esperti, di adeguati percorsi formativi che siano centrati, efficaci e verificabili negli obiettivi.