Spinte dall’obiettivo della cosiddetta talent attraction, ossia dalla capacità di attrarre talenti e competenze, e, ancor più, dall’esigenza di trattenerli una volta acquisiti (retention), aziende e organizzazioni adottano diverse strategie per promuovere la propria immagine e reputazione in modo chiaro ed efficace.
Diffondere un’immagine positiva, pur autentica e coerente con i valori aziendali, non è però sufficiente: occorre che questa immagine sia anche in linea con i bisogni, le aspettative e le sensibilità dei possibili futuri collaboratori.
Riportiamo in questo articolo alcuni esempi tratti dalla storia del secolo scorso e scopriamo insieme alcune possibili linee di lavoro da seguire per raggiungere questi obiettivi.
Ascoltare i bisogni, anticipare le richieste, migliorare i risultati
Se analizziamo il mondo a partire dalla rivoluzione industriale, scopriremo che la storia economica ci mostra esempi notevoli di aziende e imprenditori che hanno introdotto modelli capaci di coinvolgere intere comunità e attrarre lavoratori con competenze indispensabili per i nuovi modelli di sviluppo.
Prendiamo ad esempio il gallese Robert Owen: inventore, imprenditore e sindacalista, nel XIX secolo istituì un consorzio per la gestione dei cotonifici New Lanark, in Scozia, promuovendo pratiche rivoluzionarie per la sua epoca.
Eliminò la pratica, allora diffusa, del lavoro minorile, e incentivò lo sviluppo umano delle proprie maestranze, attraverso la costruzione di abitazioni confortevoli per i lavoratori e la riduzione della giornata lavorativa standard.
Owen, rendendosi conto delle condizioni di vita durissime degli operai e delle loro famiglie, fu pioniere nella promozione di pratiche lavorative innovative e a misura d’uomo, che portarono alla crescita umana e professionale dei propri dipendenti, tanto da trasformare un piccolo borgo rurale della Scozia in uno dei maggiori centri di produzione tessile del Regno Unito, culla della Rivoluzione industriale.
Immagine realizzata con Dall-E
Questo esempio ci aiuta a riflettere su come comprendere e anticipare le aspettative dei gruppi sociali e professionali individuati come target sia una delle sfide chiave.
Diventano dunque elemento imprescindibile la promozione dei valori aziendali e la diffusione quanto più ampia possibile di un’immagine vicina alle necessità e all’immaginario delle risorse, alle quali l’azienda intende rivolgersi.
Una chiave per il successo? La coerenza tra valori aziendali e le aspettative dei candidati
Oggi, i valori aziendali non sono più solo un ornamento retorico, ma una bussola strategica. Vision e mission delineano l’identità e la direzione dell’azienda ed è cruciale che queste siano in sintonia con le aspettative dei futuri candidati, proprio per la maggiore sensibilità dei “talenti”, che spesso cercano più di uno stipendio: desiderano un ambiente di lavoro che rispecchi i propri valori e ambizioni personali.
La trasparenza è fondamentale: comunicare chiaramente la vision e la mission attraverso tutti i canali di reclutamento aiuta ad attrarre candidati che condividono la stessa filosofia aziendale.
Inoltre, anche coinvolgere i dipendenti attuali come testimonial o mentor nel processo di selezione o nelle fasi iniziali dell’onboarding in azienda, può rafforzare l’immagine di coerenza e autenticità dell’azienda.
Adriano Olivetti
Un esempio emblematico italiano è Adriano Olivetti, che nella seconda metà del secolo scorso rivoluzionò l’industria non solo attraverso l’innovazione tecnologica, ma anche grazie a una forte coerenza tra i valori aziendali e le aspettative dei lavoratori.
Olivetti promosse un modello aziendale che poneva al centro il benessere dei dipendenti, offrendo servizi sociali e culturali che attrassero i migliori talenti e crearono un ambiente di lavoro motivante e inclusivo.
In Europa, Ingvar Kamprad, fondatore di IKEA, ha costruito un impero basato su valori di semplicità, funzionalità e sostenibilità. Kamprad ha sempre sottolineato l’importanza di una cultura aziendale che promuovesse l’uguaglianza e la collaborazione, attirando dipendenti vicini e in linea con questa visione.
La coerenza tra i valori promossi da IKEA e le aspettative dei suoi dipendenti ha contribuito alla crescita e al successo dell’azienda su scala mondiale.
Anita Roddick, fondatrice di The Body Shop, rappresenta un ulteriore esempio significativo in Europa: la sua mission di promuovere il commercio equo e solidale, insieme all’attenzione per l’ambiente, ha attratto dipendenti e collaboratori sensibili a questi temi.
In sintesi, le aziende che riescono a mantenere una coerenza tra i propri valori e le aspettative dei candidati non solo attireranno più facilmente i talenti ricercati, ma costruiranno anche una cultura aziendale più solida e coesa.