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Le Learning Personas come strumento per la progettazione formativa

Negli ultimi anni, come in tanti altri settori a partire dal marketing, anche il mondo della formazione e dell’Instructional Design ha adottato un approccio progettuale che mette al centro gli utenti

Questo approccio si allontana da un tipo di formazione top-down stabilita a priori dai formatori. Anzi, tenta di superare una progettazione standard, che non si adatti in funzione dei target degli utenti: entrambe queste strategie possono risultare poco efficaci nell’aiutare al raggiungimento dei loro obiettivi di apprendimento. 

La novità di un approccio user centered si basa sul concetto di Learning Personas. La Learning Persona è una rappresentazione-tipo di una determinata categoria di utenti che, a fronte di un gap di competenze da colmare, esplicita una certa attitude, una predisposizione alla formazione.
La Learning Persona è in sostanza un
profilo, un personaggio fittizio che permette di progettare un’esperienza di apprendimento, avendo in mente il gruppo di destinatari.

Da dove ha origine il concetto di Personas?

Il concetto di Personas affonda le sue radici negli anni ’90 nel mondo dell’informatica ed è stato elaborato per comprendere meglio, fin dalla fase di progettazione, i profili di utilizzo che un software avrebbe avuto al suo rilascio. 

In particolare, le Personas “hanno lo scopo di ‘diventare vive’ nelle discussioni tra le parti interessate nei progetti di sviluppo del software e di conseguenza promuovere la progettazione del software incentrata sull’utente”.1

Negli anni seguenti, il mondo del marketing e delle vendite se ne sono impossessati, definendo il concetto di Buyer Personas, ovvero delle rappresentazioni di alcuni potenziali clienti, realizzate tramite una ricerca approfondita non solo di caratteristiche socio-demografiche ma anche di stili di vita, possibilità di spesa, obiettivi, uso della tecnologia. 

Le Buyer Personas sono oggi utilizzate per realizzare campagne di marketing che abbiano il maggior successo possibile. Insomma, si tratta di acquisire informazioni, elaborarle e confezionarle per creare dei profili del probabile acquirente, con l’obiettivo di realizzare un prodotto che venda. 

Le Learning Personas nel mondo della formazione: come crearle

Spostandoci dal marketing all’Instructional Design, le Learning Personas sono delle rappresentazioni di alcuni potenziali studenti, costruite provando a rispondere a domande molto “dirette”: chi sono questi studenti? Quali sono i loro interessi? Quali attività preferiscono svolgere? Quali impegni lavorativi hanno? Quali obiettivi di apprendimento vogliono raggiungere? Come usano (se lo fanno) la tecnologia? Con quali format didattici si trovano meglio?

Le Learning Personas quindi si creano partendo dalla raccolta delle caratteristiche demografiche (genere, età, stato civile, professione, livello educativo), per poi approfondire le loro competenze, abitudini, esperienze passate di formazione, interessi, motivazioni e bisogni specifici. Come acquisire tutte queste informazioni?

Lene Nielson2  nel suo libro Personas: User Focused Design ha identificato tre step per creare le Learning Personas:

  • Raccogliere dati

Il primo step consiste nell’acquisire dati quantitativi e qualitativi sugli utenti tramite ricerche di archivio, survey, interviste, focus group, osservazioni. Grazie a questa raccolta dati, i progettisti iniziano a farsi un’idea dei diversi tipi di profili presenti, con l’obiettivo di trasformarli in rappresentazioni valide, realistiche e scientificamente fondate.

  • Fare un’analisi e stabilire il numero di Personas da sviluppare

Il secondo passo è l’analisi: aggregare i dati raccolti, cercare temi ricorrenti e raggruppare gli utenti in base ai temi. La scelta di “quante” Personas creare si basa sui dati acquisiti e sulle informazioni fornite dagli stakeholders. È bene non avere più di 10 Personas, perché il rischio è quello di non riuscire a distinguerle bene l’una dall’altra e non ricordare i dettagli di ognuna.

  • Sviluppare i personaggi

Il terzo momento è quello “narrativo” e passa attraverso la scrittura di Personas in base ai temi, con l’obiettivo di creare soluzioni basate sulle esigenze specifiche di questi utenti.
Per descrivere le Personas al meglio è necessario:

  1. scegliere un nome: si può anche attribuire un’etichetta (es. Baby boomer), una caratteristica di personalità (es. ottimista), un motto o altre caratteristiche che forniscano un tocco personale e aiutino il team a pensare alla Persona in questione nel modo più empatico possibile;
  2. associare un’immagine: può essere la foto di una persona in una situazione di vita reale o un avatar artificiale;
  3. scrivere il testo: si tratta di stendere tutte le informazioni acquisite per descrivere al meglio la Persona e i suoi bisogni formativi.

Dotan3 aggiunge come possibile step successivo quello di rivedere i personaggi con gli stakeholder finali in modo da rendere le descrizioni più credibili e quindi più valide e per permettere loro di ingaggiarsi e di sentire una titolarità del risultato finale.

 

Learning Personas: vantaggi da sfruttare e trappole da evitare

L’obiettivo di creare una Learning Persona è quello di prendere in considerazione e cercare di soddisfare tutte le esigenze formative dei partecipanti per creare delle esperienze di apprendimento bottom-up, targettizzate e quindi più efficaci. 

Tre sono i vantaggi principali di utilizzare le Learning Personas 3, 4:

  1. Assicurano una progettazione empatica da parte dei progettisti perché facilitano l’assunzione di prospettive diverse, portando alla luce le loro assunzioni implicite e permettendo loro di basarsi su una certa conoscenza delle motivazioni e dei bisogni dei destinatari consentendo un ascolto dei “nodi critici” di questi ultimi. Tutto ciò consente ai progettisti di avere chiaro il valore che creerà il prodotto formativo che stanno progettando.
  2. Permettono di progettare migliori esperienze di apprendimento, perché considerano le attitude dei destinatari, sia rispetto ai contenuti della formazione sia rispetto ai format didattici (alcuni preferiscono la presenza, altri l’online, per alcuni funzionano bene immagini e video, per altri case studies scritti ecc…) e mettono in discussione le ipotesi di lunga data (e spesso errate) che si hanno sugli utenti.
  3. Rafforzano la proposta progettuale del team dei formatori i quali avranno in mente la stessa “persona”, la potranno visualizzare, dialogarci e trarne ispirazione costruendo lezioni più coinvolgenti e quindi più efficaci in termini di apprendimento. Alcuni ricercatori5 hanno evidenziato che anche i progettisti che non utilizzano le Personas come un metodo strutturato progettano comunque “come se” avessero in mente “qualcuno”.
    Il punto è che non esplicitare questo qualcuno porta di fatto a non avere un linguaggio comune all’interno del team. Costruire una Learning Persona può anche essere un esercizio per aumentare la capacità del team di lavorare insieme!
 
 

Nielsen e Hansen segnalano infine6 che nella pratica di creazione delle Learning Personas ci possono essere delle “trappole” in cui è importante non cadere e consigliano di:

  1. fare attenzione e non inserire le assunzioni personali del team dei progettisti nella descrizione delle Personas e anche ad aggiornarle continuamente per essere aderenti alla realtà.
  2. creare le Learning Personas all’inizio della progettazione e utilizzarle in tutto il processo di Instructional Design. È bene considerarle come un “processo e non un ritratto dell’utente”, altrimenti il loro potenziale di direzionare la progettazione stessa viene meno e il rischio è quello di utilizzarle solo per fini comunicativi.
 

Vi piacerebbe far vivere ai vostri dipendenti la sensazione che avete perfettamente colto le loro esigenze formative?


  1. Using personas for designing knowledge and learning services: results of an ethnographically informed study, Maier & Thalmann, International Journal of Technology Enhanced Learning, 2010
  2. Personas-user focused design, Nielsen, 2019, Springer
  3. Designing with only four people in mind? Dotan et alii, IFIP Conference on Human-Computer Interaction, 2009
  4. Going global with personas. Nielsen et alii, IFIP Conference on Human-Computer Interaction, 2013
  5. Personas: from theory to practices. Chang et alii, Proceedings of the 5th Nordic conference on Human-computer interaction: building bridges, 2008
  6. Personas is applicable: a study on the use of personas in Denmark. Nielsen & Hansen, Proceedings of the SIGCHI Conference on Human Factors in Computing Systems, 2014
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